IL TIRRENO
07/03/24
Voce bassa e niente contante
Deve pagare lui, senza esporre banconote
Tovagliolo sulle gambe e le posate "parlano"
Se cenare in un bel posto è sempre un gran piacere, comportarsi come si deve, è altrettanto un gran piacere.
Ma siamo sicuri di non sbagliare qualcosa e di tenere un comportamento sempre adeguato a ogni situazione?
A "ricordarci" cosa si può fare e cosa è meglio evitare è il Maestro Alberto Presutti, specialista in procedure e Codici comportamentali nell'ospitalità.
La scelta, del ristorante presso il quale andare a pranzo o cena, comporta, come prima mossa, la conseguente scelta dell'abito più adatto da indossare, sia per l'uomo che per la donna, sempre consono al livello del locale.
Arrivati al locale, è sempre l'uomo che entra per primo per veriticare che non ci siano all'interno situazioni spiacevoli ed anche per evitare che si posi sulla donna troppa attenzione da parte degli ospiti già presenti all'interno.
Arrivati al tavolo, la donna va fatta accomodare in posizione di "vista sala". Fatto ciò, sarà l'uomo a interloquire con il cameriere chiedendo il menu e sempre lui, si farà carico di prendere le ordinazioni per entrambi.
Nei locali si parla sempre a voce bassa, anche con il personale, mentre in locali più alla mano, le cose possono cambiare e il volume di voce aumentare.
Non si chiama mai il cameriere per nome, anche se si conosce, ma si cerca di attirare la sua attenzione con un cenno della mano.
Assolutamente mai i gomiti sul tavolo, niente mani incrociate in segno di noia o di attesa.
Riguardo il tovagliolo, si inizia ad usare solo quando serve e cioè all'arrivo della prima portata e non prima, appoggiandolo sulla gamba o entrambe le gambe, nella posizione più pratica per essere usato.
Riguardo le posate, ci sono poi una serie di messaggi di gradevolezza, attesa, rifiuto e termine della cena, tutte trasmessi attraverso un particolare linguaggio, posizionandole cioè in un modo o in un altro, a seconda di quello che si vuol far capire al cameriere.
Citiamo solo quella che segnala quando l'ospite ha definitivamente terminato di mangiare, anche se nel piatto rimane del cibo e cioè la posizione verticale, all'interno del piatto, (18.30), con il coltello a destra della forchetta e con la lama rivolta verso la forchetta stessa, e sempre terminato il pasto, il tovagliolo, va lasciato e non buttato, sul tavolo, il più ricomposto possibile per evitare di far vedere macchie di cibo poco simpatiche.
Arrivati al conto, sarà compito dell'uomo pagare, rigorosamente con una carta, evitando il più possibile il contante, per mantenere una certa discrezione riguardo il maneggio dei soldi.
Nel caso di marito e moglie o coppie consolidate può pagare anche la donna ma sempre con stile e non ci dobbiamo dimenticare che, uomo o donna che sia, a pagare il conto spetta sempre a chi fa l'invito.
Se si è soddisfatti del servizio, i soldi dell'eventuale mancia, non si lasciano mai sulla tovaglia, ma nella mano del cameriere e la mancia si paga solo in situazioni di particolare piacere, se no c'è già il coperto.