Perchè l'ospitalità è in crisi?
05/10/22
Pubblicato su Wine & Fashion Magazine
Ottobre 2022
Il cameriere e il suo prestigio perduto
La professione di cameriere, purtroppo, oggi, in Italia, ha perso immagine e prestigio di pari passo con la crisi della ristorazione. L'Ospitalità si è sempre più standardizzata in un'accoglienza priva di premurosa accoglienza all'ospite visto sempre più come un cliente e non come un bene prezioso da fidelizzare con Bon Ton e riguardo ai suoi Codici comportamentali.
Servire in sala: un lavoro non da servi
Sicuramente servire è un'arte. Colui che sta servendo non è un servo. Il lavoro di coloro che si occupano di accoglienza è un'arte ed esprime la passione per il servizio e la cura del rapporto con l'ospite. E se servire è un'arte occorre far sì che che diventi sempre più "l'arte del far bene", e come ogni artista che lavori su un palcoscenico, anche il cameriere deve esibire la sua arte al pubblico affinchè ciascun ospite si senta "meglio che a casa propria", specialmente se straniero in Italia.
Fornire un'accoglienza cordiale e sorridente, calorosa ed entusiasta, comunica all'ospite l’unione che sussiste nella brigata di Sala e che si collega armonicamente alla cucina con camerieri preparati a vendere il menu con stile e conoscenza dei piatti proposti.
Chi non si forma si ferma e perde gli ospiti
Il cameriere mentre opera in Sala deve percepire le emozioni dell'ospite che degusta i piatti da lui serviti, potendo così, poi, interloquire con empatia anche nei casi in cui qualche piatto possa deludere il palato del suo commensale.
Per divenire, però, veri ambasciatori del ristorante in cui si lavora, veri Testimonial del servizio eseguito, occorre che la brigata di Sala cresca non solo sulla base dell'esperienza quotidiana, inevitabilmente accettando la possibilità di gaffe e errori di servizio ma in rapporto ad una formazione specifica che supporti il servizio in ogni suo aspetto, particolarmente quello fondamentale della comunicazione con l'ospite.